martedì 18 ottobre 2016

Chi sono io per giudicare?

                                  E' vero che noi non  possiamo mai giudicare ?
Paolo ai santi di Corinto, in relazione al fatto che alcuni processavano il fratello davanti agli ingiusti invece che davanti ai santi, ha scritto:
 “non sapete voi che i santi giudicheranno il mondo? E se il mondo è giudicato da voi, siete voi indegni di giudicar delle cose minime? Non sapete voi che giudicheremo gli angeli? Quanto più possiamo giudicare delle cose di questa vita! Quando dunque avete da giudicar di cose di questa vita, costituitene giudici quelli che sono i meno stimati nella chiesa. Io dico questo per farvi vergogna. Così non v’è egli tra voi neppure un savio che sia capace di pronunziare un giudizio fra un fratello e l’altro?” (1 Corinzi 6:2-5). 
Come si può ben vedere a noi santi è lecito esprimere un giudizio nelle liti fra i fratelli. Non c’è affatto bisogno che i fratelli portino la loro causa davanti agli infedeli perché i santi sono in grado di giudicare delle cose di questa vita. Anche nel caso che uno ha commesso determinati peccati è lecito ai santi giudicarlo dandolo in mano di Satana ed estrometterlo dalla raunanza: S. Paolo per esempio a quello che si teneva la moglie di suo padre in Corinto lo giudicò dicendo: “Quanto a me, assente di persona ma presente in ispirito, ho già giudicato, come se fossi presente, colui che ha perpetrato un tale atto. Nel nome del Signor Gesù, essendo insieme adunati voi e lo spirito mio, con la potestà del Signor nostro Gesù, ho deciso che quel tale sia dato in man di Satana, a perdizione della carne, onde lo spirito sia salvo nel giorno del Signor Gesù” (1 Corinzi 5:3-5).
 Anche Imeneo ed Alessandro erano stati giudicati da Paolo venendo dati in man di Satana infatti è scritto: “Fra questi sono Imeneo ed Alessandro, i quali ho dati in man di Satana affinché imparino a non bestemmiare” (1 Timoteo 1:20). Ecco perché Paolo ci ha detto: “Non giudicate voi quelli di dentro? …Togliete il malvagio di mezzo a voi stessi” (1 Corinzi 5:12). Perché noi abbiamo, come Chiesa, l’autorità di giudicare i malvagi (cioè quelli che si dicono fratelli e sono fornicatori, avari, idolatri, oltraggiatori, ubriaconi, e rapaci) ed estrometterli dall’ assemblea (e non metterli all’ ultimo banco). Con costoro non dobbiamo neppure mangiare!
Ci sono poi altre Scritture che ci attestano che noi credenti possiamo emettere dei giudizi senza incorrere nella punizione di Dio. Per esempio Gesù disse a dei Giudei : 
Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate con giusto giudizio (Giovanni 7:24) 
ed ancora: “E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?” (Luca 12:57). 
Paolo ai Corinzi dice: “Io parlo come a persone intelligenti; giudicate voi di quello che dico” (1 Corinzi 10:15), ed anche: “Giudicatene voi stessi: E’ egli conveniente che una donna preghi Iddio senz’esser velata?” (1 Corinzi 11:13), 
ed ancora: “Parlino due o tre profeti, e gli altri giudichino…” (1 Corinzi 14:29).
 Quindi come credenti possiamo giudicare molte cose, ma non secondo l’apparenza ma con giusto giudizio. Ricordate cosa disse Gesù a Simone quando questi rispose correttamente alla sua domanda? “Hai giudicato rettamente” (Luca 7:43), volendo dire: ‘Hai espresso un giusto giudizio’. Dunque, se noi credenti esprimiamo dei giudizi corretti, non possiamo incorrere nel giudizio di Dio.

 D’altronde, non ha forse detto Paolo che “l’uomo spirituale giudica d’ogni cosa” (1 Corinzi 2:15)? E non ha forse detto la Scrittura: “Apri la tua bocca, giudica con giustizia” (Proverbi 31:9)? Dunque che c’è da meravigliarsi nel sentirci dire che noi possiamo giudicare?

Ma d’altronde se noi figliuoli di Dio non potessimo giudicare in senso assoluto, come potremmo rigettare le false profezie, le false rivelazioni, e le false dottrine, che vengono diffuse in mezzo alla Chiesa di Dio? Perché per rigettarle, dobbiamo prima esaminarle alla luce della Sacra Scrittura, e poi alla fine esprimere il nostro giudizio negativo contro di esse. E come potremmo guardarci dai falsi ministri del Vangelo e dai falsi fratelli, dato che per identificarli tali dobbiamo prima valutare il loro comportamento e le loro dottrine, alla luce della Parola di Dio, ed esprimere poi anche qui il nostro giudizio negativo nei loro confronti? Ma vi rendete conto cosa succederebbe se noi non potessimo giudicare niente e nessuno? Il diavolo approfitterebbe subito della nostra attitudine facendoci accettare le sue menzogne e i suoi ministri.
E purtroppo va detto che questo è accaduto nel caso di tanti credenti che, privi di sapienza e della conoscenza della Parola di Dio, trascinati a credere che non possono giudicare chi predica la Parola come neppure quello che viene predicato, hanno finito con l’accettare false dottrine di ogni genere e cattivi operai come buoni operai. Essi sono trascinati con l’inganno a credere che qualunque cosa dica il pastore ( o anche il falso papa che c'è ora in vaticano) e quindi va accettato senza discussione, perché lui è il servitore di Dio e l’unto di Dio, e di conseguenza hanno finito con l’accettare menzogne di ogni genere. D’altronde se non possono giudicare, come possono sentirsi autorizzati a riprovare sia privatamente che pubblicamente la dottrina che dice che il fuoco dell’inferno è simbolico, ed è vuoto? Come possono pensare di poter rigettare le unioni gay? La amoris laetitia" - l'esortazione Apostolica sull'amore nella famiglia?  Come possono pensare di poter rigettare la pedofilia? Come possono pensare di essere autorizzati a dire al "sacro collegio"- ‘Non rubate i soldi del "Bambin Gesù" perchè siete dei ladri? Non possono, perché se lo facessero, gli verrebbe subito detto: ‘Fratello, non giudicare!’
Quando si parla con i falsi credenti in realtà si avverte che non hanno i sensi esercitati a discernere il bene e il male, e questo perché non hanno esperienza della parola di giustizia (cfr. Ebrei 5:13-14). O meglio, fino ad un certo punto riescono a discernere il bene dal male, ma oltre un limite no. Certe cose infatti essi capiscono o accettano che sono sbagliate, ma tante altre no. E perchè questo? Perché loro giudicano le cose e le persone con ‘la testa’ dei loro pastori, e non usando le Scritture! In altre parole, se una cosa per il loro pastore è sbagliata è sbagliata anche per loro, se invece per il pastore è giusta allora anche per loro è giusta. Non è che loro esaminano le Scritture per vedere se un comportamento o un insegnamento è biblico; no, consultano il loro sacerdoti. E cosa succede allora? Che siccome i sacerdoti oggi sono influenzati dalle false dottrine moderniste e molti dei loro insegnamenti sono falsi, e tra i loro comportamenti ce ne sono diversi che sono da condannare, loro accettano per buono anche quello che buono non è. E ripeto, se qualcuno ardisce contestare uno di questi insegnamenti falsi o comportamenti sbagliati, è subito accusato di giudicare. E quindi viene fatto passare per uno che giudica i fratelli!! E’ chiaro dunque che nel momento in cui qualcuno confuta un falso insegnamento o rigetta una delle concupiscenze mondane che loro tollerano, egli stesso viene giudicato dai loro sviati sacerdoti o pastori! Sì, perché in questo caso, la regola del non giudicare viene calpestata a piacere; infatti in questo caso chi vuole mettere ordine dove c’è confusione, chi vuole far rigettare la menzogna ed accettare la verità, chi vuole distogliere i ribelli dal continuare a camminare per sentieri tortuosi e portarli sui sentieri antichi, viene etichettato come ‘ribelle’, ‘arrogante’, ‘uno che si crede più santo degli altri’, ‘mistico’, ‘spiritualone’, ‘estremista’ , e finanche ‘eretico’ o fondamentalista in taluni casi (come nel caso di chi accetta la sodomia). Ditemi voi se questi non sono giudizi!! Eccome se lo sono, ma sono giudizi ingiusti. E coloro che li emettono, in quel giorno renderanno conto di ognuno di essi al Giusto Giudice.
E poi proprio costoro sapete cosa dicono quando tu riprovi con ogni franchezza un loro insegnamento falso o un loro comportamento mondano? ‘Fratello, potevi semplicemente dire che non condividi quella dottrina o quel comportamento!’ Al che io dico: ‘Se questo è l’atteggiamento giusto da tenere nei confronti di coloro che in mezzo alla Chiesa insegnano false dottrine o che vanno dietro le concupiscenze della carne, allora gli apostoli hanno sbagliato!’ Perché? Perché non mi risulta affatto che fosse questo il loro modo di parlare.
Ma ve lo immaginate  S. Paolo dire ai Corinzi semplicemente: ‘Io non condivido queste vostre divisioni, fratelli!’ o ‘Io non condivido il modo di comportarsi di alcuni che tra di voi si chiamano apostoli, ma non lo sono’ o ‘Io non condivido quello che fa quel credente che si tiene la moglie di suo padre!’? Ma come avrebbe potuto parlare in questa maniera lui che era imitatore di Cristo? Come avrebbe potuto riprendere e sgridare e riprovare parlando in quella maniera? Come avrebbe potuto Paolo far sì che gli altri che leggevano le sue parole fossero presi dal timore di Dio e non dicessero o facessero quelle cose malvagie? Adesso si comprende perché i tiepidi si trovano in questa penosa e tragica situazione; perché quando in mezzo a loro vengono introdotte false dottrine o comportamenti carnali bisogna dire solamente: ‘Io non condivido ciò!!!!!’ Senza azzardarsi a dire altro; al massimo si può dire: ‘Preghiamo, fratelli, mettiamo tutto nelle mani di Dio’. Ma comunque le cose non cambiano. Vorrei chiedere a costoro che parlano così: ‘Da quanto tempo non leggete le epistole degli apostoli’ o ‘Le avete mai lette le epistole degli apostoli’?
– Viene fatto credere che per poter esprimere un giudizio noi dobbiamo essere senza peccato, perché Gesù disse che chi è senza peccato scagli il primo la pietra.
Se fosse così, dato che noi tutti falliamo in molte cose, non potremmo aprire mai la nostra bocca contro le opere infruttuose delle tenebre, e di conseguenza non potremmo mai mettere in guardia i fratelli dagli operatori di scandali che scorazzano in mezzo alle Chiese. Proprio quello che vorrebbe il diavolo, per incoraggiare questa gente riprovata quanto alla fede. Certo, occorre che ci ricordiamo che non possiamo biasimare qualcuno che opera malvagiamente o insegna cose perverse, se noi stessi siamo da biasimare per le nostre opere malvagie e per i nostri falsi insegnamenti, perché così facendo condanniamo noi stessi, secondo che è scritto: “Perciò, o uomo, chiunque tu sii che giudichi, sei inescusabile; perché nel giudicare gli altri, tu condanni te stesso; poiché tu che giudichi, fai le medesime cose. Or noi sappiamo che il giudizio di Dio su quelli che fanno tali cose è conforme a verità. E pensi tu, o uomo che giudichi quelli che fanno tali cose e le fai tu stesso, di scampare al giudizio di Dio?” (Romani 2:1-3). Ma se noi operiamo giustamente e riteniamo la sana dottrina attenendoci, con la fede e l’amore, al modello delle sane parole di Gesù e degli apostoli, possiamo tranquillamente giudicare coloro che invece operano malvagiamente e rigettano la sana dottrina. E poi, in riferimento alla donna adultera che fu portata davanti a Gesù, non è vero che Gesù non giudicò quella donna, pur essendo Egli senza peccato, perché Lui in effetti ricevette l’accusa di coloro che gliela presentarono perché alla fine le disse: “Va’ e non peccar più” (Giovanni 8:11). In altre parole, Gesù non negò che quella donna avesse peccato. Quello che è vero invece è che Gesù non condannò quella donna, perché non acconsentì che quella donna fosse lapidata come ordinava la legge di Mosè, e Lui stesso non volle lapidarla. Ma bisogna riconoscere che neppure gli accusatori di quella donna la condannarono (cfr. Giovanni 8:10), perché dopo che Gesù disse loro che chi fra loro era senza peccato poteva per primo scagliare la pietra (cfr. Giovanni 8:7), essi, ripresi dalla loro coscienza, se ne andarono. Quindi, quello che Gesù rifiutò di fare in quell’occasione, fu di condannare a morte una persona colpevole e degna di morte. La stessa cosa che noi dobbiamo rifiutarci di fare.
In merito a questo, voglio dire qualcosa d’altro, e cioè che generalmente per scoraggiare chiunque dal giudicare, vengono citate anche queste parole di Gesù: “E perché guardi tu il bruscolo che è nell’occhio del tuo fratello, mentre non iscorgi la trave che è nell’occhio tuo? Ovvero, come potrai tu dire al tuo fratello: Lascia ch’io ti tragga dall’occhio il bruscolo, mentre ecco la trave è nell’occhio tuo?” (Matteo 7:3-4), tralasciando però volontariamente le parole successive: “Ipocrita, trai prima dall’occhio tuo la trave, e allora ci vedrai bene per trarre il bruscolo dall’occhio del tuo fratello” (Matteo 7:5). E perché questo? Perché queste parole ammettono l’eventualità che uno abbia già tolto dal suo occhio la trave, e quindi ci vede bene per poter rimuovere il bruscolo dall’occhio del suo fratello, ammesso naturalmente che questo sia un bruscolo, perché spesso si tratta di vere e proprie travi. E se egli ha tolto già la trave, non è un ipocrita nel suo modo di agire, perché il male che vuole rimuovere dalla vita del suo fratello, l’ha già rimosso dalla sua vita. E poi, coloro che generalmente citano queste parole di Gesù a chi vuole rimuovere il bruscolo dall’occhio di un altro fratello, non dicono pressoché mai in cosa consiste la trave che costui ha nel suo occhio. Cioè non è che essi parlano avendo le prove che costui abbia una trave nel suo occhio, ma citano l’ipocrita con la trave di cui ha parlato Gesù solo per troncare sul nascere ogni tentativo di rimozione di un peccato o di un operatore di scandali dalla Chiesa. Ecco dunque come e per quale ragione vengono citate queste parole di Gesù sulla trave e sul bruscolo, per mettere a tacere coloro che protestano contro la mondanità, contro la falsità, l’ipocrisia, e scandali di vario genere che ci sono in mezzo alla Chiesa; e quindi per impedire che le opere infruttuose delle tenebre siano riprovate, e coloro che le compiono siano ripresi.
Viene fatto credere che giudicare significa lanciare una pietra contro qualcuno
E’ evidente dunque, alla luce di quanto detto poco fa, che chi giudica qualcuno che insegna cose contrarie alla sana dottrina od opera scandali non sta lanciando nessuna pietra contro nessuno, perché non sta condannando a morte nessuno. Sta solo esprimendo un giusto giudizio, in base a fatti incontrovertibili, appoggiandosi sulla Parola di Dio.
Viene detto che Gesù non giudicò ma seppe perdonare.
Non è affatto vero, perché Gesù seppe anche giudicare. Ascoltate per esempio cosa disse un giorno agli scribi e ai Farisei: “Guai a voi, guide cieche, che dite: Se uno giura per il tempio, non è nulla; ma se giura per l’oro del tempio, resta obbligato. Stolti e ciechi, poiché qual è maggiore: l’oro, o il tempio che santifica l’oro? E se uno, voi dite, giura per l’altare, non è nulla; ma se giura per l’offerta che c’è sopra, resta obbligato. Ciechi, poiché qual è maggiore: l’offerta, o l’altare che santifica l’offerta? Chi dunque giura per l’altare, giura per esso e per tutto quel che c’è sopra; e chi giura per il tempio, giura per esso e per Colui che l’abita; e chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi siede sopra” (Matteo 23:16-22).
Ecco come Gesù giudicò quegli uomini! Chiamandoli ‘ciechi’ e ‘stolti’ e questo perché con le loro ciance avevano annullato la Parola di Dio. Non si capisce dunque perché mai oggi non dovrebbero essere chiamati ciechi e stolti quei conduttori che negano il proponimento dell’elezione di Dio al disopra delle nazioni, che negano che il fuoco dell’inferno sia reale, che negano che l'adulterio, la sodomia, la pedofilia e l'aborto siano sempre da riprovare, che turbano l’animo dei credenti dicendo che tutti siamo figli di Dio e quindi non vi sono figli delle tenebre, che incoraggiano l'immigrazione selvaggia con il loro credo a discapito della vera chiesa e della vera dottrina. Se lo erano (ciechi e stolti) gli scribi e i Farisei per quelle ragioni, perché non lo sarebbero questi ministri o falso profeta per queste ragioni?
S. Paolo giudicava, quindi anche noi possiamo giudicare
L’apostolo Paolo giudicava. Ecco alcuni dei giudizi che espresse. Chiamò i santi di Corinto “gonfi” (1 Corinzi 5:2) perchè non avevano tolto di mezzo a loro quell’uomo che si teneva la moglie di suo padre; e “carnali” (1 Corinzi 3:3) perchè avevano tra di essi contese e gelosie. Chiamò i santi della Galazia “insensati” (Galati 3:1) perchè si erano lasciati ammaliare da alcuni che volevano sovvertire il Vangelo di Cristo. Definì quelli che non camminavano secondo il suo esempio e quello dei suoi collaboratori “nemici della croce di Cristo; la fine de’ quali è la perdizione, il cui dio è il ventre, e la cui gloria è in quel che torna a loro vergogna; gente che ha l’animo alle cose della terra” (Filippesi 3:18-19). Disse di alcuni credenti di Tessalonica che si conducevano “disordinatamente, non lavorando affatto, ma affaccendandosi in cose vane” (2 Tessalonicesi 3:11). Definì Imeneo ed Alessandro uomini che avendo fatto getto della buona coscienza avevano naufragato quanto alla fede (1 Timoteo 1:19-20). Disse di alcune giovani vedove che si erano “sviate per andar dietro a Satana” (1 Timoteo 5:15). Chiamò Imeneo e Fileto “uomini che si sono sviati dalla verità, dicendo che la risurrezione è già avvenuta, e sovvertono la fede di alcuni” (2 Timoteo 2:18). Chiamò alcune donne “donnicciuole cariche di peccati, agitate da varie cupidigie, che imparan sempre e non possono mai pervenire alla conoscenza della verità” (2 Timoteo 3:6-7). Disse di Dema che “avendo amato il presente secolo, mi ha lasciato e se n’è andato a Tessalonica” (2 Timoteo 4:10); e di Alessandro il ramaio che gli aveva fatto molto male (2 Timoteo 4:14). Chiamò molti “ribelli, cianciatori e seduttori di menti” (Tito 1:10) che sovvertivano le case intere, insegnando cose che non avrebbero dovuto, per amor di disonesto guadagno.
Dunque, se Paolo ci esorta dicendo: “
Siate miei imitatori” (Filippesi 3:17), ed anche: ” Le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e vedute in me, fatele; e l’Iddio della pace sarà con voi” (Filippesi 4:9), questo significa che noi siamo autorizzati a giudicare come faceva lui, e non solo ma anche che nel seguire il suo esempio imiteremo Cristo, secondo che dice Paolo: “Siate miei imitatori, come anch’io lo sono di Cristo” (1 Corinzi 11:1), il quale giudicava anche lui; basta considerare i giudizi che Gesù espresse sugli scribi e i farisei per capire ciò (Matteo 23:13-33).
Perciò, fratelli, giudichiamo, ma giudichiamo con giusto giudizio perchè è questo che Gesù Cristo ha comandato quando disse: ” …. giudicate con giusto giudizio” (Giovanni 7:24), e l’Iddio della pace sarà con noi.
Non imitate gli oltraggiatori e i calunniatori, che prendono piacere solo a manifestare la stoltezza e la malvagità che hanno nel loro cuore lanciando ogni sorta di accusa falsa contro coloro che essi avversano per gelosia e invidia, perchè altrimenti l’Iddio della pace sarà contro di voi e a suo tempo riverserà su di voi la sua ardente ira. Perchè per queste cose l’ira di Dio viene sugli uomini ribelli, e difatti gli oltraggiatori e coloro che amano e praticano la menzogna non erediteranno il Regno di Dio ma se ne andranno nel fuoco eterno.
Chi ha orecchi da udire, oda
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Io giudico? E tu perchè fai la stessa cosa?
Perchè tu che mi accusi di giudicare, fai la stessa cosa?
Perchè infatti giudichi le Chiese nudiste, cioè quelle Chiese i cui membri praticano il nudismo e fanno il culto nudi?
Perchè giudichi il pastore della Chiesa che frequenti quando non ti viene a visitare o non si interessa di te quando sei nel bisogno?
Perchè giudichi i Cattolici Romani quando li vedi al tuo paese in processione dietro la statua del loro ‘santo patrono’? E perchè giudichi la loro dottrina del purgatorio, o quella del primato del vescovo di Roma, o la confessione al prete, o il battesimo dei bambini, o il culto delle immagini?
Perchè giudichi la dottrina dei Testimoni di Geova che afferma che Gesù non è Dio, o quella secondo cui l’uomo non ha un’anima immortale?
Perchè giudichi quegli uomini che affermano di essere la reincarnazione di Gesù Cristo?
Perchè giudichi coloro che facendo dei calcoli stabiliscono la data del ritorno di Cristo?
Perchè giudichi coloro che negano l’esistenza di Dio?
Perchè giudichi coloro che partecipano alle sedute spiritiche per consultare i loro cari morti?
Perchè giudichi coloro che si fanno fare l’oroscopo perchè credono nell’astrologia?
Perchè giudichi i pedofili?
Perchè giudichi coloro che incarcerano, torturano o ammazzano i Cristiani a motivo della loro fede?
Perchè quando vedi la partita di calcio della ‘tua squadra del cuore’, giudichi l’arbitro quando sbaglia a danno della tua squadra?
Perchè giudichi un politico quando viene condannato per evasione fiscale dalla legge italiana?
Perchè giudichi i tuoi vicini di casa quando fanno dei forti rumori dopo una certa ora, dopo la quale di norma è vietato fare rumori molesti?
Perchè giudichi il tuo vicino di casa o il tuo collega di lavoro che ha un’amante?
Perchè giudichi quelle donne che per avere un lavoro o far carriera vendono il proprio corpo?
Perchè giudichi quegli uomini che stuprano le donne?
Perchè giudichi l’uomo che si mette a corteggiare o molestare tua moglie sul posto di lavoro o mentre va a fare la spesa?
Perchè giudichi il figlio degli altri quando fa un torto a tuo figlio?
Perchè giudichi quei ragazzi che non mostrano alcun rispetto verso gli anziani?
Perchè giudichi quegli infermieri ed assistenti che in certe case di riposo per anziani sono stati scoperti che prendevano a schiaffi e pugni e morsi gli anziani, li afferravano per i capelli, li insultavano e deridevano?
Perchè giudichi quei figli che disprezzano o percuotono o ammazzano i propri genitori?
Perchè giudichi quei genitori che ammazzano i loro figli?
Perchè giudichi coloro che divorano le case delle vedove e approfittano degli orfani?
Perchè giudichi il tuo datore di lavoro quando ti nega un tuo diritto?
Perchè giudichi i tuoi colleghi di lavoro quando non fanno il loro dovere sul posto di lavoro?
Perchè giudichi il tuo compagno di scuola per la sua profonda ignoranza in alcune materie che non gli piace studiare?
Perchè giudichi quelli che truccano gli esami di Stato?
Perchè giudichi coloro che falsificano i soldi?
Perchè giudichi un automobilista quando ti taglia la strada, o quando posteggia davanti al cancello di casa tua, o passa con il rosso mentre tu sei fermo al semaforo in fila?
Perchè giudichi chi guida la macchina senza patente?
Perchè giudichi coloro che pagano una mazzetta per ottenere la patente di guida?
Perchè giudichi gli uomini che si vestono da donna (ossia i travestiti) quando li vedi lungo la strada?
Perchè giudichi il passante quando lo vedi che getta l’immondizia in mezzo alla strada o lungo la strada dove è vietato?
Perchè giudichi coloro che aprono e gestiscono discariche abusive vicino a casa tua?
Perchè giudichi il negoziante che cerca di frodarti, o la cassiera che ha provato per l’ennesima volta a non darti il resto giusto?
Perchè giudichi i proprietari di quei ristoranti dove vengono scoperti dalle autorità cibi avariati?
Perchè giudichi quei giudici che assolvono il colpevole e condannano l’innocente in cambio di denaro?
Perchè giudichi coloro che nella vita di tutti i giorni ti dicono delle menzogne?
Perchè giudichi il tuo bambino quando a tavola prende una posata o un piatto e li butta a terra?
Perchè giudichi la pietanza che tua moglie ti ha preparato, se la trovi senza sale o con troppo sale?
Ti domando dunque: non dovresti vergognarti di dirmi ‘non giudicare’, quando anche tu esprimi dei giudizi? O pensi che i tuoi non sono giudizi?
La ragione dunque per cui tu mi accusi di giudicare è perchè non desideri che io ti riprenda o corregga a motivo di un tuo comportamento o insegnamento sbagliato. In altre parole, la ragione di questo tuo disprezzo verso di me risiede nel tuo odio verso la correzione.
E sai cosa afferma la Scrittura di chi è come te? “Chi odia la riprensione è uno stupido” (Proverbi 12:1), ed anche: “chi odia la riprensione morrà” (Proverbi 15:10), e difatti tu hai nome di vivere ma sei morto.
“Risvegliati, o tu che dormi, e risorgi da’ morti, e Cristo t’inonderà di luce” (Efesini 5:14).