martedì 24 ottobre 2017

Il Segreto delle Tre Fontane

Il Segreto delle Tre Fontane

Saverio Gaeta ha scritto un interessante libro intitolato “Il veggente. Il segreto delle tre fontane” (Salani editore, Milano, 2016). L’Autore ha potuto consultare i Diari che Bruno Cornacchiola aveva scritto dal 1947 al 2001, anno della sua morte, custoditi presso l’associazione dei fedeli da lui fondata, e ne svela i contenuti nel suddetto libro.
Il 12 aprile 1947 Cornacchiola presso la località delle Tre fontane in Roma, ove San Paolo subì il martirio, ebbe una apparizione della Madonna contenente alcune rivelazioni. Esse (circa una sessantina) son continuate per tutta la sua vita e Cornacchiola stesso le ha trascritte nei suoi Diari.
In questo breve articolo riassumo quelle più attuali, che possono aiutarci a capire meglio il terribile periodo che stiamo attraversando.
Sono soltanto rivelazioni private. Cornacchiola stesso le ha sottomesse al giudizio dell’Autorità ecclesiastica, che già con Pio XII iniziò ad approvarle.

Gli incontri con Pio XII

Innanzitutto occorre sapere che il primo quaderno dei suoi Diari, contenente il resoconto della prima apparizione della Madonna, Bruno Cornacchiola lo consegnò a papa Pio XII la notte del 22 luglio del 1947 alla presenza di don Sfoggia, di padre Riccardo Lombardi e di padre Felice Maria Cappello, i quali avevano potuto leggere il messaggio del 12 aprile dietro autorizzazione del Papa. A questo incontro privato ne seguì uno pubblico e ufficiale il 9 dicembre del 1949 (Saverio Gaeta, op. cit., p. 62) in cui il Papa incoraggiò Cornacchiola a fare delle conferenze sulle apparizioni da lui avute.
Inoltre il 5 ottobre del 1947 Pio XII benedisse la statua della Madonna riproducente la Vergine apparsa a Cornacchiola e nel 1956 papa Pacelli consentì il culto pubblico, affidando ai francescani minori conventuali la custodia della grotta e della cappella adiacente (op. cit., p. 106).

Il contenuto dei messaggi

Il contenuto della prima apparizione non era stato reso noto e si trova negli archivi del Sant’Uffizio, ma Cornacchiola ne aveva fatto una fotocopia, depositata negli archivi della sua associazione, della quale il Gaeta (op. cit., p. 59) riporta i principali brani sinora inediti.
I Diari consultati da Salvatore Gaeta si trovano presso l’associazione “Schiere Arditi di Cristo Re Immortale” (SACRI) fondata da Cornacchiola. Gli “Arditi di Cristo” si occupano soprattutto di catechesi e non avevano letto i Diari di Cornacchiola, i quali contengono delle rivelazioni sorprendenti e inedite sino a che Saverio Gaeta le ha raccolte nel suo libro.
La prima (12 aprile 1947) si trova scritta a mano in un quaderno di una trentina di pagine. I punti più salienti sono i seguenti:
“I pastori del gregge non fanno il loro dovere. Troppo mondo è entrato nella loro anima per dare scandalo al gregge e sviarlo dalla via. […]. Prima che la Russia si converta e lasci la via dell’ateismo, si scatenerà una tremenda e grave persecuzione. Pregate, si può fermare. […]. Allontanatavi dalle false cose del mondo: vani spettacoli, stampe d’oscenità. […]. Satana è sciolto per un periodo di tempo e accenderà tra gli uomini il fuoco della protesta. Figli siate forti, resistete all’assalto infernale. […]. La Chiesa tutta subirà una tremenda prova, per pulire il carname che si è infiltrato tra i suoi ministri. […]. Sacerdoti e fedeli saranno messi in una svolta pericolosa nel mondo dei perduti, che si scaglierà con qualunque mezzo all’assalto: false ideologie e teologie. […]. Vi saranno giorni di dolori e di lutti. Dalla parte d’oriente un popolo forte, ma lontano da Dio, sferrerà un attacco tremendo, e spezzerà le cose più sacre e sante. […]. Il mondo entrerà in un’altra guerra, più spietata delle precedenti; maggiormente sarà colpita la Rocca eterna (Roma). L’ira di satana non è più mantenuta; lo Spirito di Dio si ritira dalla terra, la Chiesa sarà lasciata vedova, sarà lasciata in balìa del mondo. […]. La colpita maggiormente sarà la Chiesa di Cristo per nettarla dalle sozzure che vi sono dentro. […]. I sacerdoti saranno calpestati e trucidati, ecco la croce rotta vicino alla talare dello spogliamento esteriore sacerdotale” (Saverio Gaeta, op. cit., pp. 80-88).
L’apparizione del 21 febbraio 1948 recita:
“Questo dico ai miei figli sacerdoti: voi state diventando del mondo, spogliandovi del sacro per dissacrare e abbandonare il sacerdozio. […]. Il mondo ha sete di verità, ma voi non gli date più l’acqua che disseta” (op. cit., pp. 89-91).
Apparizione del 15 agosto 1949:
“Perché non vi allontanate dal peccato? Il quale vi condurrà nel più atroce degli smarrimenti. […]. Ciò accadrà specie a coloro che in questi tempi colmi di peccato vi nascondono i miei richiami, nel tempo moderno colmo di falsità” (op. cit., pp. 91-93).
Apparizione del 15 agosto 1958:
“Vi sarà un fortissimo terremoto, che scuoterà tutto il globo terrestre. Non andate in giro, né mettetevi a dormire se siete in peccato mortale, ma confessatevi e pentitevi di averlo fatto, e non fatelo più. […]. Il sole si oscurerà, le stelle cadranno, ma non intendete ciò soltanto nella parte materiale del pensiero: c’è la parte interpretativa e spirituale e saranno i soli dei superbi e le stelle degli orgogliosi che cadranno. […]. Fuori della Chiesa cattolica, apostolica e romana non c’è la salvezza. […]. Amare tutti non significa tenere un atteggiamento sentimentalista. […]. Non spogliatevi dell’abito sacerdotale: l’abito richiama, è un segno celeste” (op. cit., p. 93-95).
Ve ne sono altre ancora. Particolarmente interessante è la visione avuta il 24 febbraio 1968:
“Satana regna oramai in tutti i posti più alti di comando […]. Satana entrerà nei posti guida della Chiesa. […]. Le tentazioni saranno terribili, il mondo vivrà in una confusione tale che gli eletti stessi sosteranno nel dubbio! Non c’è scampo […] tutti vivranno momenti terribili di guerra, distruzione e di caos politico, religioso e culturale. Quanti errori e quante eresie serpeggiano in ogni nazione, in ogni convento. […]. Quello che occorre è l’apostolato individuale non l’apostolato monopolizzato. […]. Bisogna che si lavori tra le anime nell’apostolato individuale: chi conosce e sa fare, senza alcuna previa autorizzazione, deve lavorare” (op. cit., p. 73).
Il 2 febbraio 1960 la Madonna dice:
“Sangue e lacrime, Gesù sangue, io vostra Madre lacrime; si è perduto il senso esatto della verità” (op. cit., p. 78).
Il 16 aprile del 1987:
“Tu devi offrirti vittima per la conversione e la santificazione dei sacerdoti e religiosi, che hanno abbandonato la via della dottrina e della morale perdendo la forza della salvezza e per colpa loro molte anime vanno all’inferno” (op. cit., p. 102).
Il 12 aprile del 1980 (trentatreesimo anniversario dell’apparizione) migliaia di fedeli accorsi alle Tre Fontane poterono assistere dalle 17.50 alle 18.20 al miracolo del sole che si mise a volteggiare come era avvenuto a Fatima il 13 ottobre 1917 (op. cit., p. 119).
Il 1° febbraio 1986 Cornacchiola riceve un altro messaggio severo:
“Preparatevi figli miei: la mano non posso trattenerla più! L’ira della giustizia è sopra di voi ” (op. cit., p. 150).
A pagina 153 del suo libro Saverio Gaeta riporta una annotazione personale di Cornacchiola su un malinteso ecumenismo, che definisce “ecclesiasticamente scorretto”:
“Non posso farmi l’idea che tutte le religioni portano alla redenzione. Tutte le religioni, dicono oggi, danno la salvezza. Ma allora perché Gesù è venuto, se già esistevano tante religioni? Gesù dice: ‘Chi crede in Me sarà salvo’; non chi crede alla sua religione. Se anche i protestanti si salvano, perché la Vergine mi è venuta a chiamare e mi ha detto di rientrare nell’Ovile santo, quando poteva lasciarmi benissimo dov’ero, fra gli avventisti?”.
Il 9 gennaio 1986 Cornacchiola ha un’altra locuzione:
“Oggi gli uomini hanno messo tutte le religioni sullo stesso piano per cui tutte portano a Dio e tutti si salvano. […]. Allora si salvano anche coloro che non accettano Gesù?. […]. Contro la Chiesa satana non può far nulla perché è divina; ma contro le anime che vivono in essa può molto; anzi presenterà il male sotto la veste morale, religiosa, politica e sociale. […]. Chiamo tutti alla conversione, ma per giustizia devo lasciare la mano di mio Figlio: proprio perché si compia la giustizia ” (op. cit., p. 165-166).
Impressionante è la visione avuta il 7 aprile 1966:
“si vede la basilica di San Pietro che ha la faccia tutta rovinata, la guardiamo e piangiamo” (op. cit., p. 169). Il 1° agosto 1966: “Mi son trovato davanti alla chiesa detta della Scala Santa, nella piazza adiacente ove c’è l’obelisco. Vi era allestita come una sala con vescovi e cardinali. D’improvviso crolla sopra molti vescovi, cardinali e altri tutta la facciata della chiesa” (ivi).
Nel messaggio del 1° gennaio 1988 un particolare ammonimento è riservato ai sacerdoti:
“Voi state calpestando le mie pecore e le portate verso la perdizione. Perché non fate più conoscere la mia dottrina? Perché le mie pecorelle le portate dove sono erbe secche e cespugli mortali? […]. Io sono stato ucciso proprio perché la mia dottrina non era la loro (dei farisei) dottrina. Voi avete chiuso la vostra bocca e le orecchie del mio gregge. Avete chiusa la porta della mia Chiesa per non entrarvi voi e non farvi entrare il mio popolo” (op. cit., p. 171).
Nel 1982 la Madonna dà un ulteriore monito ai sacerdoti (che costerà a Cornacchiola tantissime grane):
“essi miseramente girano sicuri senza segni sacerdotali esterni: non solo vivono nel dubbio della fede, ma attirano altri a lasciare la fede […] si sono ubriacati del mondo e del falso modernismo” (op. cit., pp. 172-173).
Una delle visioni più toccanti è quella del 28 aprile 1986. Cornacchiola si trova in piazza San Pietro e la Madonna gli dice:
“anche se chi dà un ordine ti sembra che sbagli, tu sei tenuto ad obbedire, a meno che quest’ordine tocchi la fede, la morale e la carità. Allora no!” (op. cit., p. 174).
Il 12 novembre 1986 la Madonna gli mostra una scena terrificante:
“vedo molti sacerdoti con la loro talare e religiosi e religiose con il loro saio: tutti in fila e degli aguzzini che li spingono e trascinano uno alla volta su un palco di legno. Li facevano inginocchiare e chiedevano loro: ‘Getta l’abito’. Alla risposta ‘No!’ gli prendevano la testa e gliela mettevano su un ceppo e lì venivano decapitati dal boia che aveva una scure” (op. cit., p. 174-175).
Una delle visioni più attuali mi sembra quella del 18 luglio 1996:
“Specialmente tanti miei figli sacerdoti, e anche più in alto, facilmente cadono nella braccia di satana come foglie secche che cadono da un albero al soffio del vento” (op. cit., pp. 181-182).
Il 4 giugno 1964 la Madonna aveva dettato a Cornacchiola una richiesta per
“salvare l’umanità dal diluvio di fuoco” (op. cit., p. 183).
Il 1° gennaio 1988 il veggente riceve una rivelazione che dischiude le porte del futuro:
“Avete degli esempi, Sodoma e Gomorra: non si pentirono, non fecero penitenza e conoscete quello che la giustizia ha fatto di loro. […]. Se non vi convertirete ferro e fuoco scenderà sopra di voi. […]. Quello che voi chiamate pace non è altro che inganno perché manca la conversione e tutto si sta preparando per una satanica guerra” (op. cit., p. 187).
Un’altra apparizione attualissima è quella del 14 agosto 1999:
«La Vergine mi fa vedere religiosi e religiose, sacerdoti, vescovi, cardinali e mi dice: “Sono sordi e stolti! Vedono i segni che sono un richiamo, ma non riflettono sopra questa realtà. […]. Negano Dio uno e trino e si fanno orgogliosamente essi stessi dio”» (op. cit., p. 195).
Il 13 marzo del 2000 la Madonna gli dice:
“la salvezza non è riunire tutte le religioni per farne un ammasso di eresie e di errori, ma convertitevi per l’unità di amore e di fede” (op. cit., p. 204).
La notte del 31 dicembre 1984:
“Mi sento trasportare nel centro di Roma e precisamente a piazza Venezia. Lì c’è una folla radunata che gridava: ‘Vendetta!’. Scorreva molto sangue in tutto il mondo, tutto il mondo imbrattato di sangue. Improvvisamente tutta quella gente si mette a gridare: ‘Tutti a San Pietro!’ e continuavano a gridare: ‘Vendetta!’. Sul piazzale all’interno del colonnato c’erano il papa, i cardinali, i vescovi e i sacerdoti. Tutti piangevano. Meraviglia: erano scalzi e la Madonna che grida. ‘Fate penitenza!’ ” (op. cit., p. 207).
Il 21 luglio 1998:
“Ho sognato che musulmani circondavano le chiese e chiudevano le porte e dai tetti gettavano benzina e davano fuoco, con dentro i fedeli in preghiera e tutto andava a fuoco” (op. cit., p. 210).
All’alba del 10 febbraio 2000 un altro sogno angoscioso:
“Mi trovo a San Pietro […] una folla di barbari correva dentro la basilica uccidendo chiunque incontrava. […]. Tutti i sacerdoti presenti erano con l’abito talare, ai lati del sagrato i vescovi erano a sinistra i cardinali a destra e pregavano in ginocchio col viso a terra” (op. cit., p. 210).
11 marzo 1970
“che brutta notte ho passato. Un sogno mi ha tenuto in apprensione tutta la notte. Il Papa circondato da cardinali e vescovi che gridavano verso di lui dicendogli parole rivoluzionarie. […]. Il Papa viene preso e scaraventato dentro un pozzo” (op. cit., p. 217).
Quella del 21 settembre 1988 è la più interessante:
“Quello che ho sognato non si avveri mai, è troppo doloroso e spero che il Signore non permetta che il Papa neghi ogni verità di fede e si metta al posto di Dio. Quanto dolore ho provato nella notte, mi si paralizzavano le gambe e non potevo più muovermi, per quel dolore provato nel vedere la Chiesa ridotta ad un ammasso di rovine” (op. cit., p. 218).
Il 4 gennaio 1992:
“I cristiani si combattono perché non hanno più un capo che li guidi” (op. cit., p. 219).
Il 26 gennaio 1996:
“Questa notte ho visto la basilica di San Pietro andare a fuoco” (op. cit., p. 220).
Il 31 dicembre 1990 Maria gli confida:
“Falsi profeti, che cercano con tutti i mezzi di avvelenare le anime cambiando la dottrina di Gesù in dottrine sataniche; e toglieranno il Sacrificio della croce che si ripete sugli altari del mondo” (op. cit., p. 221).
Il 12 marzo 1983 la Madonna della Rivelazione dice a Cornacchiola:
“Il pericolo è alle porte, una guerra atomica, se non si fa come ho detto, è inevitabile. […]. Parlo a tutti, l’atomica è pronta, gli uomini senza coscienza minacciano di usarla e il pericolo è sempre più vicino di quanto non pensiate” (op. cit., p. 223).
Il 13 luglio 1998:
“Questa notte ho sofferto molto in sogno. C’era la guerra e gli stranieri invadevano l’Italia” (op. cit., p. 226).

Conclusione

Saverio Gaeta conclude:
“So bene che queste pagine potranno innescare contestazioni e polemiche, accuse di sensazionalismo e insinuazioni di ‘preconciliarismo’. Ma se le ispirazioni a Cornacchiola provenivano realmente dal Cielo, come personalmente ritengo, è certamente opportuno che vengano rese note al grande pubblico, sottraendole all’oscurità di qualche polveroso archivio della Santa Sede” (op. cit., p. 229).
~
d. Curzio Nitoglia
20/4/2016


venerdì 13 ottobre 2017

Il NUOVO TEMPIO DI DIO



QUADERNI DEL 1943 CAPITOLO 98


22 agosto 1943

   Dice Gesù
   «Ti ho detto un giorno1 che l’eterno invidioso cerca di copiare Dio in tutte le manifestazioni di Dio. Dio ha i suoi arcangeli fedeli. Satana ha i suoi. Michele: testimonianza di Dio ha un emulo infernale; e così l’ha Gabriele: forza di Dio. 
   La prima bestia, uscente dal mare, che con voce di bestemmia fa proclamare agli illusi: "Chi è simile alla bestia?", corrisponde a Michele. Vinta e piagata dallo stesso nella battaglia fra le schiere di Dio e di Lucifero, all’inizio del tempo, guarita da Satana, ha odio di morte verso Michele, e amore, se d’amore può parlarsi fra i demoni - ma è meglio dire: soggezione assoluta - per Satana. Ministro fedele del suo re maledetto, usa della intelligenza per nuocere alla stirpe dell’uomo, creatura di Dio, e per servire il suo padrone. Forza senza fine e senza misura è usata da essa per persuadere l’uomo a cancellare, da se stesso il mio segno che fa orrore agli spiriti delle tenebre. Levato quello, col peccato che leva la grazia, crisma luminoso sul vostro essere, la Bestia può accostarsi ed indurre l’uomo ad adorarla come fosse un Dio ed a servirla nel delitto. Se l’uomo riflettesse a quale soggezione si dona collo sposare la colpa, non peccherebbe. Ma l’uomo non riflette. Guarda il momento e la gioia del momento e peggio di Esaù baratta la divina genitura per un piatto di lenticchie.
   Satana, però, non usa soltanto di questo violento seduttore dell’uomo. Per quanto l’uomo poco rifletta, in genere, vi sono ancora troppi uomini che, non per amore, ma per timore del castigo, non vogliono peccare gravemente. Ed ecco allora l’altro ministro satanico, la seconda bestia. Sotto veste d’agnello ha spirito di dragone.
   È la seconda manifestazione di Satana e corrisponde a Gabriele, perché annuncia la Bestia ed è la sua forza più forte: quella che smantella senza parere e persuade con finta dolcezza che è giusto seguire le orme della Bestia.
   È inutile parlare di potenza politica e di terra. No. Se mai potete riferire alla prima il nome di Potenza umana a alla seconda di Scienza umana. E se la Potenza di per se stessa produce dei ribelli, la Scienza, quando è unicamente umana corrompe senza produrre ribellione e trae in perdizione un numero infinito di adepti. Quanti si perdono per superbia della mente che fa loro spregiare la Fede e uccidere l’anima con l’orgoglio che separa da Dio! Ché se Io mieterò all’ultimo giorno la messe della terra, già un mietitore è fra voi. Ed è questo spirito di Male che vi falcia e non fa di voi spighe di eterno grano, ma paglia per le dimore di Satana.
   Una, una sola scienza è necessaria. Lo ripeterò mille volte: conoscere Dio e servirlo, conoscerlo nelle cose, vederlo negli avvenimenti e sapere distinguere Lui dal suo antagonista per non cadere in perdizione. Invece vi preoccupate di aumentare il sapere umano a detrimento del sapere sovrumano.

   Io non condanno la Scienza. Ho anzi piacere che l’uomo approfondisca col sapere le cognizioni che è andato accumulando, per potere sempre più comprendere ed ammirare Me nelle mie opere. Vi ho dato l’intelligenza per questo. Ma dovete usarla per vedere Dio nella legge dell’astro, nella formazione del fiore, nel concepimento dell’essere, e non usare l’intelligenza per violentare la vita o negare il Creatore.

   Razionalismo, Umanismo, Filosofismo, Teosofismo, Naturismo, Classicismo Darvinismo, avete scuole e dottrine di tutti i generi e di tutte ve ne preoccupate, per quanto la Verità sia molto snaturata o soppressa in esse. Solo la scuola del Cristianesimo non volete seguire ed approfondire.
   Naturale resistenza, del resto. Approfondendo la coltura religiosa sareste obbligati o a seguire la Legge, e non lo volete fare, o a confessare apertamente che volete calpestare la Legge.
   Ma poveri stolti! E che ve ne farete delle vostre scuolette e delle vostre parolette quando dovrete sostenere il mio esame? Avete spento in voi la luce infinita della Scienza vera e avete creduto di illuminare le vostre anime con dei surrogati di luce; così come dei poveri pazzi che pretendessero di spegnere il sole facendo di tanti fanalini un nuovo sole. Ma se anche le nebbie nascondono il sole il sole c’è sempre nel mio firmamento. Ma se anche con le vostre dottrine create nebbie che velano il Sapere e la Verità, Verità e Sapere ci sono sempre perché vengono da Me che sono eterno.

   Cercate la vera Sapienza a comprenderete la Scienza come va compresa. Sgombrate le vostre anime da tutte le artificiose soprastrutture e innalzatevi la vera Fede. Come guglie di una cattedrale spirituale fioriranno su di esse Scienza, Sapienza, Intelletto e Fortezza e Umiltà e Continenza, perché il vero sapiente sa non solo lo scibile umano, ma sa la più difficile delle cose: dominare se stesso nelle passioni della carne e fare della sua parte inferiore il piedestallo per innalzare l’anima sua e lanciare lo spirito verso i Cieli, incontro a Me che vengo e sono in ogni cosa e che amo essere il Maestro vero e santo dei fratelli miei.»

   
   Più tardi e sempre il 22 agosto. 
   
   Dice Gesù:
   «Le sette piaghe ultime corrispondono ai sette tuoni non descritti2. Come sempre, sono descrizioni figurative nelle quali però non è esclusa totalmente la realtà. Ti spiego quanto reputo opportuno che di esse ti sia spiegato.
   La prima è l’ulcera.
   Sin dai tempi di Mosè punii con malattie schifose le creature che avevano commesso peccati imperdonabili verso di Me. Maria, sorella di Mosè, ebbe il corpo coperto di lebbra per avere parlato male del mio servo Mosè. Come non deve avvenire uguale e più ancora di coloro che parlano male del loro Dio? La lebbra, o l’ulcera che sia, sempre più si estende per avere sempre più voi estesi i vostri peccati contro Dio e contro la mirabile opera di Dio che siete voi.

   Quando vi avvoltolate nella lussuria, non credete forse di fare un peccato contro Dio? Ma sì che lo fate, perché profanate il vostro corpo dove lo spirito risiede per accogliere Me, Spirito Supremo. E a che punto sta arrivando la lussuria dell’uomo, compiuta con fredda e conscia volontà? È meglio non approfondire questo abisso di ripugnante degradazione umana. Io ti dico che si chiamavano immondi certi animali, ma che l’uomo li ha già superati e ancor più li supererà e che se si potesse creare un nuovo animale, ottenuto dall’incrocio delle scimmie coi serpenti e con i porci, sarebbe ancora meno immondo di certi uomini i quali hanno dell’uomo l’aspetto, ma hanno l’interno più lubrico e repellente del più sozzo animale.

   Come ti ho detto, l’umanità si scinde sempre più. La parte spirituale, esigua al sommo, ascende. La parte carnale, numerosissima, discende.Discende ad una profondità di vizio spaventosa. Quando sarà venuto il tempo dell’ira, l’umanità avrà raggiunto la perfezione del vizio.
   E vuoi che l’interno fetore delle loro anime morte non trasudi all’esterno e corrompa le carni, adorate più di Me e usate per tutte le prostituzioni? E come le ulceri saranno provocate da voi, così voi empirete di sangue il mare e le acque dei fiumi. Li state già empiendo con le vostre carneficine, e gli abitanti delle acque diminuiscono, uccisi da voi, contribuendo alla vostra fame. Avete tanto calpestato i doni che Dio vi ha dato per i vostri bisogni materiali, che terra, cielo e acque vi stanno divenendo nemici e vi negano i frutti della terra e gli abitanti delle acque dei fiumi, dei boschi, dell’aria.
   Uccidete, uccidete pure, calpestate la legge d’amore e di perdono, spargete il sangue fraterno e specie il sangue dei buoni, che perseguitate appunto perché sono buoni. Badate però che un giorno Iddio non vi obblighi a saziare la vostra fame e la vostra sete con il sangue che avete sparso, in contrasto col mio ordine di pace e d’amore.
   Ribelli voi alle leggi che vi ho dato, ribelli verso di voi gli astri e i pianeti che vi hanno finora donato luce e calore quali vi abbisognavano3,ubbidendo, essi, alle regole che Io ho segnate per bontà verso di voi.
   Malattie ripugnanti a marchio del vostro vizio; sangue nelle acque a testimonianza di tutto il sangue che avete voluto spargere, e fra questo vi è il mio; fuoco dal sole per farvi gustare un anticipo delle eterne braci che attendono i maledetti; tenebre per avvertirvi che le tenebre attendono chi odia la Luce; tutto ciò per indurvi a riflettere e a pentirvi.
   E non gioverà. Continuerete a precipitare. Continuerete a compiere le vostre alleanze col male, preparando la strada ai "re d’Oriente", ossia agli aiuti del Figlio del Male.
   Sembra che siano i miei angeli a portare le piaghe. In realtà siete voi. Voi le volete e voi le avrete.
   Divenuti dragoni e bestie voi stessi, per avere disposato il Dragone e la Bestia, partorirete dai vostri interni corrotti gli esseri immondi: le dottrine demoniache assolute che compiendo falsi prodigi sedurranno i potenti e li trascineranno a battaglia contro Dio. Sarete così pervertiti che prenderete per prodigi celesti quanto è creazione infernale.

   Maria, ora ti prendo per mano per condurti nel punto più oscuro del libro di Giovanni. I glossatori del medesimo hanno esaurito le loro capacità in molte deduzioni per spiegare a se stessi e alle folle chi sia la "gran Babilonia". Con vista umana, alla quale non erano estranee le scosse impresse da avvenimenti desiderati o da avvenimenti accaduti, hanno dato il nome di Babilonia a molte cose.

   Ma come non hanno mai pensato che la "gran Babilonia" sia tutta la Terra? Sarei un ben piccolo e limitato Iddio Creatore se non avessi creato che la Terra come mondo abitato! Con un palpito del mio volere ho suscitato mondi e mondi dal nulla e li ho proiettati, pulviscolo luminoso, nell’immensità del firmamento.
   La Terra, di cui siete tanto orgogliosi e tanto feroci, non è che uno dei pulviscoli rotanti nell’infinito, e non il più grande. Certo però è il più corrotto. Vite e vite pullulano nei milioni di mondi che sono la gioia del vostro sguardo nelle notti serene, e la perfezione di Dio vi apparirà quando potrete vedere con la vista intellettuale dello spirito ricongiunto a Dio, le meraviglie di quei mondi.
   La Terra non è forse la gran meretrice che ha fornicato con tutte le potenze della terra e dell’inferno, e gli abitanti della Terra non hanno prostituito se stessi: corpi ed anime, pur di trionfare nel giorno della terra?
   Sì che così è. I delitti della Terra hanno tutti i nomi di bestemmia, come li ha la Bestia con cui la Terra e i suoi abitanti si sono alleati pur di trionfare. I sette peccati stanno come ornamento orrendo sul capo della Bestia che trasporta Terra a terrestri4 ai pascoli del Male, e i dieci corni, numero metaforico, stanno a dimostrare le infinite nefandezze compite pur di ottenere, a qualunque costo, quanto vuole la sua feroce cupidigia.
   Non è forse la Terra inzuppata del sangue dei martiri, resa ebbra da questo liquore santo che bevuto dalla sua bocca sacrilega si è mutato in essa in filtro di ebbrietà maledetta? La Bestia che la porta: compendio e sintesi di tutto il male compiuto da Adamo in poi pur di trionfare nel mondo e nella carne, trae dietro sé coloro che adorandola diverranno re di un’ora e di un regno maledetto. Siete re come figli di Dio, ed è regno eterno. Ma divenite re di un’ora e di un regno maledetto quando adorate Satana, il quale non può che darvi un effimero trionfo pagato a prezzo di un’eternità d’orrore.

   La Bestia - dice Giovanni - fu e non è. Alla fine del mondo così sarà. Fu perché realmente è stata; non è perché Io, il Cristo, l’avrò vinta e sepolta perché non sarà più necessaria, allora, ai trionfi del mondo.5

   Non è la Terra seduta sulle acque dei suoi mari e non s’è servita di questi per nuocere? Di che non s’è servita? Popoli, nazioni, razze, confini, interessi, cibi espansioni, tutto ha servito a lei per fornicare e compiere sterminati omicidi e iscariotici tradimenti. Gli stessi suoi figli, nutriti da lei con sangue di peccato, compiranno la vendetta di Dio su lei, distruggendola, distruggendosi, portando la somma dei delitti contro Dio e contro l’uomo al numero perfetto che esige il tuonare del mio: "Basta!"
   Ribollirà in quell’ora, fumando con odore grato al mio trono, il sangue dei martiri e dei profeti, e le zolle della terra, che hanno raccolto i gemiti degli uccisi in odio a Me e ne hanno ricevuto gli ultimi sussulti, getteranno un gran grido fatto di tutti quei gemiti santi e tremeranno di convulsione d’angoscia, scrollando le città e le case degli uomini dove si pecca e uccide e empiendo di voce che chiede Giustizia la volta dei Cieli.
   E Giustizia sarà. Io verrò. Verrò perché sono Fedele e Verace. Verrò a dare Pace ai fedeli e Giudizio santo ai vissuti. Verrò col mio nome il cui senso è noto a Me solo e nelle cui lettere sono gli attributi principali di Dio di cui sono Parte e Tutto.
   Scrivi: Gesù: Grandezza, Eternità, Santità, Unità. 
   Scrivi: Cristo: Carità Redenzione, Immensità, Sapienza, Trinità, Onnipotenza.       
   E se ti pare che qualche attributo manchi, pensa che la Giustizia è compresa nella santità perché chi è santo è giusto, la Regalità nella grandezza, la Creazione nell’onnipotenza. Nel nome mio sono perciò proclamate le lodi di Dio. Nome santo il cui suono atterra i demoni. Nome di Vita che dai Vita, Luce, Forza a chi ti ama e invoca. Nome che è corona sul mio capo6 di vincitore della Bestia e del suo profeta che saranno presi, conficcati, sommersi, sepolti nel fuoco liquido ed eterno la cui mordente ferocia è inconcepibile a senso umano.
   Sarà allora il tempo del mio Regno della Terra. Vi sarà perciò una tregua nei delitti demoniaci per dar tempo all’uomo di riudire le voci del cielo. Levata di mezzo la forza che scatena l’orrore, delle grandi correnti spirituali scenderanno come cascate di grazia, come fiumi di acque celesti, a dire parole di Luce.
   Ma come non raccolsero nei secoli le Voci isolate, cominciando da quella del Verbo, che parlano di Bene, così saranno sordi gli uomini, sordi sempre - meno i segnati del mio segno, gli amici miei dilettissimi tesi a seguire Me - sordi alle voci di molti spiriti, alle voci simili al rumore di molte acque che canteranno il cantico nuovo per guidare i popoli incontro alla Luce e soprattutto a Me: Parola eterna. Quando l’ultimo tentativo sarà compito7, Satana verrà per l’ultima volta e troverà seguaci ai quattro angoli della terra, e saranno più numerosi della rena del mare. Oh! Cristo! Oh! Gesù che sei morto per salvare gli uomini! Solo la pazienza di un Dio può aver atteso tanto, aver fatto tanto, e aver ottenuto così poco senza ritirare agli uomini il suo dono e farli perire molto avanti l’ora segnata! Solo la mia Pazienza che è Amore poteva attendervi, sapendo che come rena che filtra da un sottilissimo crivello qualche rara anima sarebbe venuta alla gloria rispetto alla massa che non sa, che non vuole filtrare attraverso il crivello della Legge dell’Amore, del Sacrificio, per giungere a Me.
   Ma nell’ora della venuta, quando, in veste di Dio, Re e Giudice, Io verrò per radunare gli eletti e maledire i reprobi, scagliandoli là dove l’Anticristo, la Bestia e Satana già saranno in eterno, dopo la suprema vittoria di Gesù Cristo, Figlio di Dio, Vincitore della Morte e del Male, a questi eletti che hanno saputo rimanere "vivinella vita, vivi nello spirito attendendo la nostra ora di trionfo, Io darò il possesso della celeste dimora, darò Me stesso senza soste e senza misura.
Tendi a quell’ora, Maria. Chiamala e chiamami con tutte le forze del tuo spirito. Ecco, Io già vengo quando un’anima mi chiama. Insieme al Diletto che vide dalla Terra la gloria dell’Agnello, Figlio di Dio, la gloria del suo e tuo Gesù, di’, ad ogni palpito del tuo cuore: "Vieni, Signore Gesù".»

   Sono uno straccio, un povero straccetto. Non ho che l’anima immersa nella dolcezza.
   Nel dettarmi, Gesù mi fa capire che quando dice Terra vuol dire mondo preso non come globo di polvere e di acque, ma bensì come unione di persone.
   Non so se so spiegare bene. Quando dice Terra vuol dire, dirò così: ente morale, e quando dice terra vuol dire semplicemente pianeta composto di zolle, di monti, di acque. Colpevole la prima, innocente la seconda.
   È per questo che può dire senza contraddirsi che il sangue dei martiri è divenuto veleno alla Terra che l’ha bevuto (nei suoi abitanti) con ira sacrilega e l’ha sparso (nelle sue potenze statali) con abuso blasfemo di potere temporale; mentre la terra-globo, rotante nello spazio dell’etere, ha bevuto con rispetto e accolto con amore il sangue dei martiri e le loro convulsioni agoniche, e li presenta, le une e l’altro, all’Eterno, chiedendo, materna e pietosa, che non siano stati sparsi e sofferte per nulla e che sia fatta di essi giustizia.
   Sono contenta d’aver avuto la spiegazione diretta del Libro che mi piace tanto ma umanamente le assicuro8 che sono disfatta. Mi pare di essere una cosa vuota, una cosa spremuta. Non ho più nulla dentro dopo avere avuto tanto.
   In questi giorni, schiacciata sotto le grandi voci che mi suonavano dentro, avevo una insoffribilità di rumore umano, e ne ho avuto tanto intorno a me! Ho sofferto moltissimo, presa tra le pastoie comuni della vita e le esigenze soprannaturali del Maestro.
   Bene. Ora è fatta. E adesso dico: "Un po’ di riposo, se no la povera scribacchina di Gesù finisce che si spezza come una macchina troppo usata". Adesso a lei per la copia. Però, quando mi porterà il fascicolo, mi riporti anche questo quaderno. Faccio meno fatica a correggere se ho davanti il manoscritto. Altrimenti come faccio a ricordare e aggiungere le parole che mancano? Chi se le ricorda? Dopo glielo rendo.
   
   E invece c’è ancora da dire.


   Dice Gesù: 
   «Prima di9 chiudere questo ciclo vi è da dire delle due risurrezioni. La prima ha inizio nel momento in cui l’anima si separa dal corpo e appare davanti a Me nel giudizio singolo. Ma non è che risurrezione parziale. Più che risurrezione si potrebbe dire: liberazione dello spirito dall’involucro della carne e attesa dello spirito di ricongiungersi alla carne per ricostruire il tempio vivo, creato dal Padre, il tempio dell’uomo creato a immagine e somiglianza di Dio.
   Un’opera mancante di una parte è incompleta e perciò imperfetta. L’opera-uomo, perfetta nella creazione sua, è incompleta e imperfetta se non è riunita nelle diverse sue parti. Destinati al Regno luminoso o al soggiorno tenebroso, gli uomini devono essere in eterno in questi con la loro perfezione di carne e spirito.
   Perciò si parla di prima e di seconda risurrezione. Però osserva.
   Colui che ha ucciso il suo spirito con vita terrena di peccato viene a Me, nel giudizio particolare, con uno spirito già morto. La risurrezione finale farà sì che la sua carne riprenda il peso dello spirito morto per morire con esso totalmente. Mentre colui che ha vinto la carne nella vita terrena viene a Me, nel giudizio particolare, con uno spirito vivo che, entrando nel Paradiso, aumenta il suo vivere.
   Anche i purganti sono dei "vivi". Malati, ma vivi. Conseguita la guarigione nell’espiazione, entreranno nel luogo che è Vita. Nella risurrezione finale il loro spirito vivo della Vita mia, alla quale saranno indissolubilmente uniti, riprenderà la carne per renderla gloriosa e vivere con essa totalmente così come Io con essa vivo.
   Ecco perché si parla di morte prima seconda e, di conseguenza, di risurrezione prima seconda. A questo eterno possesso della Luce - poiché nel Paradiso possedete Dio, e Dio è Luce - l’uomo ci deve giungere per volontà propria, come per volontà propria ha voluto perdere la Luce e il Paradiso. Io vi do gli aiuti, ma la volontà deve essere vostra. .
   Io sono fedele. Vi ho creato liberi e liberi vi lascio. E se pensate come è degno di ammirazione questo rispetto di Dio per la volontà libera dell’uomo, potete capire come sarebbe doveroso per voi non abusarne, compiendo con essa del male e doveroso avere per il Signore Iddio vostro rispetto, riconoscenza e amore.
   A quelli che non hanno prevaricato, Io dico: "La vostra dimora in Cielo è pronta, ed Io ardo che voi siate nella mia Beatitudine"


   1 Nel dettato del 19 giugno, pag. 121.
   2 Nel dettato del 20 agosto, pag. 99.
   3 quali vi abbisognavano è nostra correzione da quale vi abbisognava 
   4 terrestri è nostra correzione da terreni 
   5 Su una copia dattiloscritta, la scrittrice annota in calce, a matita: Dopo la sconfitta dell’Anticristo e la distruzione di Babilonia. 
   6 Come sopra, la scrittrice annota: nel periodo di pace che precede il giudizio. 
   7 Come sopra, la scrittrice annota: Il tentativo della pace dopo i castighi, dell’evangelizzazione spirituale. 
   8 Si rivolge al Padre Migliorini.
   9 di è nostra correzione da da