giovedì 22 agosto 2019

sappiate che Egli è proprio alle porte. 34 In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo accada

Domanda: "Cosa intendeva Gesù quando disse: 'questa generazione non passerà'?"

Risposta: 
Questa citazione di Gesù riguardo alla fine dei tempi si trova in Matteo 24:34, Marco 13:30e Luca 21:32. Gesù disse: “In verità vi dico che questa generazione non passerà, finché tutte queste cose non siano avvenute.” Le cose di cui stava parlando Gesù (l’ascesa dell’Anticristo, la desolazione del Luogo Santo e l’oscuramento del sole) non sono avvenuti durante la vita di quelle persone. Ovviamente, Gesù intendeva qualcosa di diverso quando parlò di "questa generazione."



VALTORTA  - OPERA MINORE

QUADERNETTI CAPITOLO 745


3 ottobre 1948

   Dice Gesù1 in merito ai capitoli 24° di S. Matteo, e specie nel 13 di S. Marco (v 30), nel 21 di S. Luca (v 32), tema ampiamente ripreso e trattato nelle epistole degli Apostoli Pietro, Paolo, Giovanni: 
   «Non ho errato Io nel dire: "Questa generazione non passerà prima che tutto ciò si compia"(anticristo, segni nel cielo, segni nei tempi, fine del mondo, ritorno del Cristo e giudizio finale), perché Io non posso errare. 
   Ma hanno errato coloro che mi udivano (gli Apostoli e discepoli) nell'interpretare quelle mie parole, e misurando e giudicando con misura e giudizio umano hanno interpretato che la generazione di cui Io parlavo fosse la comune generazione umana, dai pochi anni di vita; quindi credettero che entro pochi anni dalla mia morte e risurrezione tutto avesse a compiersi. 
   E così insegnarono, creando involontariamente un argomento a coloro che non credono in Me, o che più non sono membra vive del Corpo Mistico, per dimostrare che: I, il Vangelo è opera di uomini; II, che quegli uomini non ricevettero mai l'insegnamento di un Maestro Divino;III, che è menzogna la duplice infusione dello Spirito Santo; IV (e suprema bestemmia), che il Cristo Dio Uomo non è esistito, che il Verbo non si fece carne e non insegnò mai; V, che tutto è fola creata da un gruppo d'uomini; VI, che la Chiesa come fondata da Cristo è menzogna, una congrega e nulla più, un partito, un'associazione, ma non la Chiesa di Cristo, non il suo mistico Corpo, non la depositaria e Maestra della verità; VII, che il primato di Pietro e l'assistenza dello S. S. al Vicario di Cristo in cose di fede e morale non esiste; Vili, che i Sacramenti sono figure, il Sacrificio dell'Altare e ogni rito sono semplice coreografia. 
   Gli Apostoli erano: uomini. Come uomini sono tutti i dottori che da 20 secoli leggono il Vangelo senza capire certe frasi-chiave. 
   Uomini erano gli Apostoli. Uomini anche dopo la duplice infusione dello Spirito Santo, come uomini sono coloro che, pur avendo ricevuta la pienezza dello Spirito Santo, per il loro ministero dì Pastori, ancora non comprendono il senso vero delle mie parole. 
   La creatura è sempre imperfetta, e anche se avvolta e penetrata dai fulgori della Luce Sapienziale seco porta le nebbie e pesantezze della sua natura, umana e limitata, e uscita che sia dalla comunicazione diretta con Dio la sua umanità di pensiero e di giudizio si stende come un fumo o stringe come un lacciuolo la verità udita, senza volontà e capacità di distruggerla o nasconderla, che anzi il mio servo vuole che sia viva e disvelata, ma rendendola storpia e offuscata per debolezza congenita alla natura sua d'uomo. 
   Essi, gli apostoli, non hanno compreso lo spirito della mia frase, ma l'hanno accolta alla lettera, e quindi hanno creduto che Io parlassi della generazione del loro tempo, e quindi anche hanno giudicato sollecito il mio ritorno. 
   Errore di irreparabili e dannose conseguenze? No. Esso anzi servì, e serve per secoli e servirà sino alla fine, a tenere desti gli spiriti che possono paragonarsi alle vergini savie. Gli altri, anche senza questo errore, che serve a loro di pretesto per combattere la Verità, sarebbero stati, sono, saranno sempre contro la Verità e Dio e la Chiesa. Ognuno dal fondo del suo cuore trae ciò che in esso rinserra, e non è ciò che entra che uccide, ma ciò che alligna trovando terreno propizio. 
   Ma ascoltate. La mia frase va intesa così: "Non passerà questa generazione (ero circondato da Apostoli e discepoli, ossia da credenti in Me), questa generazione dei miei figli, dei 'figli di Dio' - perché chi crede in Me e mi accoglie, nasce in Dio e da Dio e acquista il diritto di essere figlio di Dio, come è detto da Giovanni al principio del suo Vangelo e nella prima sua epistola (c° 4 e c° 5) - prima che venga la fine del mondo con tutti i suoi segni precursori e finali"
   Perché se è vero che alla fine dei tempi poca sarà la fede perché pochi avranno saputo perseverare sino alla fine resistendo alle dottrine dei falsi profeti, degli anticristi o figli di Satana se più vi piace, è anche vero che la fede in Me non sarà morta e si crederà in Me in tutti i continenti. 
   Perciò "questa generazione", la mia, quella dei "figli di Dio", non sarà passata, morta, distrutta, prima che Io ritorni. 
   Così andava, e va, interpretata la mia frase per essere capita nella sua verità. E si compatisca chi male intende, anche se Apostolo e Dottore, pensando che anche l'Apostolo e Dottore è ancora e sempre un uomo». 
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PICCARRETA  
La generazione presente da duemila anni:
i figli della luce

Gesù rivela a Luisa Piccarreta come ogni duemila anni abbia compiuto le grandi rinnovazioni del mondo: la prima col diluvio (di acqua) universale, la seconda con (diluvio di sangue) l’incarnazione e la redenzione. La terza grande rinnovazione (diluvio di fuoco, la seconda pentecoste per i santi - fuoco purificatore per i cattivi). Libro di cielo, Volume 12, 29 Gennaio 1919
Ogni corso di duemila anni ho rinnovato il mondo. Nei primi lo rinnovai col diluvio. Nei secondi duemila lo rinnovai con la mia venuta sulla terra, in cui manifestai la mia Umanità, [da] cui, come da tante fessure, traluceva la mia Divinità, ed i buoni e gli stessi santi dei secondi duemila anni son vissuti dei frutti della mia Umanità ed a lambicco hanno goduto della mia Divinità. Ora siamo in circa del terzo duemila anni, e ci sarà una terza rinnovazione; ecco perciò lo scompiglio generale, non è altro che il preparativo alla terza rinnovazione.
E se nella seconda rinnovazione manifestai ciò che faceva e soffriva la mia Umanità e pochissimo ciò che operava la Divinità, ora, in questa terza rinnovazione, dopo che la terra sarà purgata ed in gran parte distrutta la generazione presente, sarò ancora più largo con le creature e compirò la rinnovazione col manifestare ciò che faceva la mia Divinità nella mia Umanità, come agiva il mio Voler Divino col mio voler umano, come tutto restava concatenato in Me, come tutto facevo e rifacevo, ed anche un pensiero di ciascuna creatura era rifatto da Me e suggellato col mio Voler Divino.
la terza generazione saranno chiamati i figli della luce della seconda generazione.